LE BUFALE DI FACEBOOK

Ancora una volta una bufala che corre sul web con riferimento al famoso social network Facebook. 
Qui riporta testualmente:
“Facebook ha appena pubblicato il suo prezzo di adesione. 9,99 $ al mese per i servizi di membri oro, 6,99 $ al mese per i servizi di membri d’argento, 3,99 $ al mese per i servizi di membri bronzo, gratuita se si copia e incolla questo messaggio prima della mezzanotte di oggi. Quando accedi domani mattina verrà richiesto l’info per il pagamento… E’ ufficiale questo anche nelle notizie. Facebook inizierà la carica a causa dei cambiamenti del nuovo profilo. Se copiate questo sulla vostra bacheca l’icona diventa blu e Facebook sarà gratis per te. Si prega di trasmettere questo messaggio, l’account sara’ cancellato se non paghi”.

Gira di bacheca in bacheca e mette in allarme tutti gli utilizzatori con lo scopo di avvisarli circa il “pericolo” di vedersi spillare i propri quattrini ingiustamente.

Ovviamente, come successo già tempo fa, questa è tutta una farsa e si tratta di una bufala in quanto nessuno ha mai parlato di far pagare Facebook (ma poi dove sarebbe stato pubblicato?). 

Ma il messaggio, ormai vero e proprio “spam”, si è diffuso in poco tempo e qualche utente, si è persino  preso la briga di protestare. Ma come al solito resterà gratis (almeno per ora ? eh eh).

P.S. Non so se avete notato la dicitura nella Home page di registrazione "E' gratis e lo sarà per sempre". Evidentemente gli amministratori hanno cercato di correre ai ripari quando tempo fa si era diffuso questo "spam".



LA BUFALA DELLA CONVENZIONE DI BERNA


"""""" Oggi (data) dell' anno ____, come titolare di questo account in Facebook, dichiaro, alle parti interessate e in particolare all'Amministrat­­­ore di società di Facebook, di essere titolare dei miei diritti di autore che sono collegati a tutte le mie informazioni personali, commenti, testi, articoli, illustrazioni, foto, video professionali, etc.etc. (come da Convenzione Berner).

Per l'uso commerciale di quanto sopra menzionato, sarà sempre necessario il mio consenso scritto . Con questa affermazione, è severamente vietato a Facebook di divulgare, copiare, distribuire, diffondere o eseguire qualsiasi altra azione contro di me basata su questo profilo o il suo contenuto. Queste azioni proibite si applicano anche ai dipendenti, studenti, agenti o membri di qualsiasi società, sotto la direzione o il controllo di Facebook. I contenuti del mio profilo, sono informazioni private e riservate. La violazione della mia privacy può essere punita dalla legge (UCC 1-308 - 1 308 1-103 e lo statuto di Roma), in Brasile dal codice di protezione e tutela del consumatore (legge 8.078/90) e in Argentina dalla legge 26.388 del CCP.


ATTENZIONE: Facebook ora è un ente pubblico. Tutti i suoi membri sono invitati a pubblicare una nota come questa; Se si preferisce, è possibile copiare e incollare questa dichiarazione. Se non la pubblichi almeno una volta, tacitamente si permette a Facebook l'utilizzo di elementi quali foto e le informazioni contenute nel tuo profilo e gli aggiornamenti di stato. Grazie! Nell'interesse di tutti """"""


E' la solita (e stupida direi) "bufala" che si è diffusa su Facebook assolutamente priva di fondamenti giuridici e che cita riferimenti normativi del tutto inventati o goffamente introdotti.

Se andiamo a ritroso nel tempo, all'atto della registrazione su Facebook, non abbiamo fatto altro che aver sottoscritto ed accettato le condizioni di utilizzo (che non vengono mai lette da noi ... e qui mi ci metto anch’io !) di questo social network, che dicono tra l'altro, che qualunque contenuto caricato su quest'ultimo è e rimane di proprietà dell'utente.

Tuttavia (eccola la magagna) Facebook si riserva il diritto di utilizzare qualsiasi contenuto, come preferisce. La condivisione è sempre concessa dall'utente (cosiddetta licenza “libera da royalty e valida in tutto il mondo, per l’utilizzo di qualsiasi Contenuto IP pubblicato su Facebook (tralasciamo il resto); mentre la Licenza IP termina nel momento in cui l’utente elimina il suo account o i contenuti IP presenti sul suo account“). 

In effetti esiste un modo per impedire a Facebook l’utilizzo di dati, status, immagini e compagnia bella e cioè rimuoverli dal proprio profilo (che è la fonte): “il mio consenso scritto è necessaria in ogni momento!” (ma de che ? ricordiamoci che abbiamo già dato il consenso scritto, acconsentendo alle condizioni d’uso !
Da notare inoltre la goffa traduzione (la cosa, come già appare ovvio non parte dal nostro paese) circa la convenzione Berner che sarebbe la "Convenzione di Berna" circa i diritti d'autore (guardare su wikipedia) nonché le citazioni delle varie leggi messe lì ad hoc per impressionare chi legge, ma soprattutto chi copia ...e incolla !

Ultima cosa da dire: un cenno sullo Statuto di Roma (17 luglio 1998, visto che la data non è indicata la indico io...) e qui viene da ridere; è un atto di diritto internazionale che ha istituito la Corte Penale Internazionale dell'Aia che in effetti è sì un Tribunale, ma ha competenze più serie del giudicare un social network che diffonde o non diffonde le foto di figli, zii, cognati ecc. La CPI inoltre, si occupa di genocidi, stermini di massa, crimini di guerra e crimini contro l’umanità che, ritengo, nulla abbiano a che fare con Facebook





LA BUFALA DELLA SPARIZIONE DELLA SEDICENNE CASSANDRA HUET
 

Giorni fa, ricevetti in ufficio una mail che segnalava la sparizione di tale Cassandra Huet (vedi sopra). La "sedicente" sedicenne risultava scomparsa da circa due settimane ed i genitori di quest'ultima si sarebbero attivati via mail/social network per la ricerca della stessa. Ma è bastato fare una banalissimna ricerca sul web (tanti i blog che ne parlano) per capire che si trattava dell'ennesima bufala addirittura risalente al 2008 (!!!): prima sotto forma di un semplice testo e poi arricchito con foto e traduzioni in lingua.
Chi ha passione delle varie leggende metropolitane, avrà già notato la vaghezza dell'informazione.
Non si sa da quanto tempo è scomparsa (non è citata la data di sparizione) nè dove, in che località.
Oltretutto, è facilmente riscontrabile che l'indirizzo email indicato nell'appello risulta inesistente (a meno che qualche buontempone se ne sia appropriato di proposito per prendere in giro gli utenti del web).
Il testo viene spesso tradotto in lingua da persone che prendono a cuore la questione ma come al solito... il consiglio è quello di non fidarsi e di non diffondere queste notizie, anzi, prima verificate SEMPRE che la notizia sia vera, poi, naturalmente, a voi la scelta.

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